Razionale
Al di là delle proposte nazionali che da anni rimangono spesso soltanto sulla carta e delle sterili controversie sindacali, la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), sezione della provincia di L’Aquila, propone un corso che potrebbe migliorare la qualità della assistenza e gratificare il lavoro del MMG: è ora che la MG dimostri con i dati di sapere fare e bene.
Il Diabete Mellito (DM), nella nostra ASL, ha una prevalenza di circa l’8% della popolazione adulta, arrivando anche al 30% negli anziani. Un MMG con 1500 scelte segue circa 130 P. diabetici con una media di 22 accessi/anno, contro 8 della popolazione generale. Il DM è la malattia cronica che incide di più con i carichi di lavoro del MMG anche perché circa il 50% di questi P. sono “multicronici”.
È noto che il DM ha un impatto economico e sociale rilevante assorbendo oltre il 10% delle risorse sanitarie, soltanto per i costi diretti. L’80% dei quali sono riconducibili al trattamento delle complicanze. Una gestione clinica “leggera” del DM si associa ad un maggior numero di complicanze: morbilità e mortalità per malattie cardiovascolare; ictus; insufficienza renale cronica e dialisi; retinopatia; angio-neuropatia periferica con amputazioni.
Negli ultimi anni, proprio a causa dei piani terapeutici che hanno delegato la gestione del DM esclusivamente ai Centri Specialistici, le conoscenze scientifiche del MMG circa la terapia del DM si sono fortemente ridotte. Oggi con la recente introduzione della nota Aifa n. 100 che consente al MMG di prescrivere i nuovi farmaci antidiabetici senza il piano terapeutico dello specialista il MMG torna ad essere fulcro per la cura del paziente e della sua qualità di vita.
Il percorso formativo è un’occasione per colmare questo “gap” culturale con un importante ritorno in termini di efficienza ed efficacia.